La vecchiaia attorciglia
il corpo e la mente,
come un bieco serpente
ripiega le case e cose,
il mondo su se stesso,
nega le gioie del sesso
confonde orizzonti e mete,
lascia sul corpo piaghe,
prosciuga l’amicizia e l’amore,
trasporta in un nero deserto
di sabbia bollente, da sete.
La vecchiaia trasmuta e distorce,
amplia i disagi riduce gli agi,
non v’è medicina a guarirla,
essa è una dolce condanna
senza sbarre né prigione,
senza ora d’aria al biondo sole
col sollievo d’un compagno,
a quattro zampe cane o gatto
poco importa, un amico discreto
di cui prendersi cura: un figlio
senza grandi delusioni o tormenti.
La vecchiaia è triste e farraginosa
è un mare in quieta amara tempesta
monotona pianura grigia e nebbiosa
cima di montagna gelida ed innevata
meta agognata a fatica conquistata
punto d’arrivo per tanti inarrivabile
il fato ancor giovani li ha portati via
con il desiderio un dì d’esser vecchi
attorniati da un miriade di nipoti
colmi di curiosità: irrisolte domande…
