Certe mattine serene e luminose
la gamba pesa come un monte,
urla come branco di scimmie
certe mattine, è buco nero dell’anima,
ed i pensieri sfiniti svolazzano
tra un ago ed una spilla d’oro,
conficcata nella testa confusa.
Certe notti i versi dormono cupi
lasciando terreno aperto ai lupi,
incubi perversi il corpo attraversano
sputando il loro perverso veleno,
la gamba turbata in pietra si muta,
la pietra è fragile cristallo trasparente
traspare il mio dolore tra la gente.
non se ne può fare a meno, un sorriso o una smorfia di dolore sono incontenibili e trasmettono…ma è cosa reciproca tra persone sensibili. Un caro saluto Emilio
Daniela
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