La vecchiaia, le irrisolte domande

La vecchiaia attorciglia
il corpo e la mente,
come un bieco serpente
ripiega le case e cose,
il mondo su se stesso,
nega le gioie del sesso
confonde orizzonti e mete,
lascia sul corpo piaghe,
prosciuga l’amicizia e l’amore,
trasporta in un nero deserto
di sabbia bollente, da sete.

La vecchiaia trasmuta e distorce,
amplia i disagi riduce gli agi,
non v’è medicina a guarirla,
essa è una dolce condanna
senza sbarre né prigione,
senza ora d’aria al biondo sole
col sollievo d’un compagno,
a quattro zampe cane o gatto
poco importa, un amico discreto
di cui prendersi cura: un figlio
senza grandi delusioni o tormenti.

La vecchiaia è triste e farraginosa
è un mare in quieta amara tempesta
monotona pianura grigia e nebbiosa
cima di montagna gelida ed innevata
meta agognata a fatica conquistata
punto d’arrivo per tanti inarrivabile
il fato ancor giovani li ha portati via
con il desiderio un dì d’esser vecchi
attorniati da un miriade di nipoti
colmi di curiosità: irrisolte domande…

Clint

Il suo canto migliore

La parete nord d’ogni uomo
nasconde le ferite e dolori,
la parete nord d’ogni uomo
cela il suo lato crudele e maligno,
siamo roccia friabile e fragile,
di granito abbiamo ben poco
perché questo eclissa il cuore,
noi siamo obesi di vane parole
preghiere al vento: illusioni,
riti stanchi senza più senso
ripetuti per meccanica abitudine.

La parete sud d’ogni uomo
raccoglie i caldi raggi del sole,
accoglie i sorrisi gli abbracci
protegge la pianura i raccolti
è il suo canto migliore…

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Riflessione amara

 

Consapevole della fortuna
d’esser al fin sopravvissuto
all’agguato della morte
mi chiedo in modo frequente
quante persone hanno pari sorte?
Se il prezzo amaro da pagare
è quello di vedersi mutato
in un terreno di battaglia
campo di inumana guerra
in cui sei vittima predestinata
chiunque perda o vinca la battaglia
sopravvissuto e vittima ugualmente.

Un triste presagio nell’aere aleggia
al culmine del successo insperato
del mio primo libro in prosa
si conficca il dardo oscuro
di una avvelenata freccia…
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La vita è come una ruota

 

Ci sono mattine lente
lente e pesanti macigni
ogni gesto un’impresa
le parole incespicano
nel sonno affogano i pensieri
ci sono mattine pigre
sonnacchiose e indolenti
come in auto a fari spenti
in cui la notte si fa tigre
di lasciare spazio al giorno
ella, stellata, non vuol saperne
il sole bambino s’alza ad est
il nostro spirito assonnato
schiude gli occhi appiccicosi.
Un altro giro di giostra
la vita è come una ruota…

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Caffè lungo a mia moglie

 

La stazione in piedi
m’è dolorosa eppure
in piedi mi preparo
prendo le mie medicine
in piedi preparo il pranzo
o facevo la doccia
che il bastone t’aiuta
ma ti ruba una mano
quando do da mangiare
ai gatti sorvegliandoli
quando mi taglio le fragole
mia medicina contro il dolore
con pazienza e coraggio
attendo il principio miracoloso
che mi liberi dalle lacrime
e dall’incessante dolore
in piedi mi faccio la barba
svuoto quasi ogni giorno
con dedizione il lavastoviglie
preparo con grande amore
il caffè lungo a mia moglie
Caffè_lungo

Nulla è eterno

Piccoli gesti e fatica estrema
un bottone caduto nell’abisso
l’abisso s’è impadronito di me
filo rosso nel mignolo sinistro
“Unmei no akai ito” indistruttibile
fissa i tempi dei giorni
e decide quelli delle notti
spietato vermiglio metronomo
che batte un tempo sfinito
sono piume cotone fatte parole
ma c’è chi è come roccia dura
eppur cade, per sempre s’infrange.
Nulla è eterno neppure l’amore
neppure l’odio e il dolore.

Filo_Rosso

Piccoli passi stanchi

Piccoli passi stanchi
ogni passo una lama
lucente e brillante
trafigge sconvolge la mente
scompiglia l’equilibrio
già di per se instabile
il mondo s’attorciglia
confonde e scompiglia
dalle lacrime agli occhi
la vista è appannata
ma la via è ancor lunga
ed ancora troppi i passi
per giungere a casa:
sfidare gli scalini-monti
uno per uno con vertigine
e dolenza ad ogni passo…

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L’uomo è grande fuorché perfetto

 

L’uomo è un lupo
ma il lupo è un angelo
uccide per sopravvivere
l’uomo uccide per ignobile
spregevole futile crudeltà
lucente specchio del demonio
quanta distanza dal retto
quanta distanza dal bene
la natura ignora la vendetta
amaro frutto dell’umanità
figlia degli dei del sole
e dell’acqua ma anche del fuoco
che distrugge e annienta
figlia e madre di guerra.
L’uomo è grande fuorché perfetto.

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