All’alba

I gabbiani ammutoliscono all’alba
cessano il loro volgare bercio
e s’inchinano a sua maestà il Sole
che silente s’alza dal lato opposto
del bagnasciuga ove riposano le ali
nella finezza dei colori dell’alba
gente sguaiata urla indemoniata
i rumore del camion dei netturbini
alletta il mondo dormiente ai suoi fini
all’alba ammutoliscono i gabbiani
ma è solo il timore d’incattivir il sole
lenta si sveglia la città dal sonno
stropicciata ognuno torna al suo posto
ingranaggio d’orologio imperfetto.

I gabbiani metronomo del giorno
accordano in coro il loro stridio…

Alba

Iti

Se n’è andato Lucio
se n’è andato Leonard
tutti gli altri sono canuti
s’aggrappano alle note
s’aggrappano alla poesia
ai loro pochi capelli non caduti.

Il tempo fugge e non da scampo
lascia dolore, come scia chimica
come traccia crudele e cinica,
del suo ineluttabile passaggio
delle sue durissime sentenze
le condanne all’oblio per l’eternità.

Il ticchettio implacabile e spietato
segna ogni nostro pensiero o gesto
corriamo per monti valli e oceani
lasciamo un filo rosso ben intrecciato
lungo il tortuoso sentiero della vita
colmo d’aghi e delicati sentori di rosa.

Siamo tutti, comete in disperata fuga
fuga da un ineluttabile destino…

cometa-41P

Il breve passaggio

Troppo coraggio ti frega
meglio se fossi stato
“un chiagni e fotti” partenopeo
ma sono di sangue siculo
il dolore non mi fa paura
la sua soglia è molto alta
appena questo s’accenna
stringo i denti e raccolgo
nel profondo della mente
briciole d’acciaio da mordere.

Il soffitto pallido e triste
d’una stanza cupa d’ospedale
m’è stato spesso (troppo) compagno
notti insonni ad accartocciarsi
tra le bianche lenzuola odoranti
di naftalina e betadina
e sindoni di vecchie piaghe
rimarginate e trapassate
verso il paradiso o l’inferno.
Siamo solo di breve passaggio…

Scala

La poesia, è la mia unica difesa!

Allorché i tempi sono guerreschi,
le parole armi ed armarsi
hanno una erre di troppo,
la poesia, è la mia unica difesa!
il mio scudo, la mia ascia, mia arma,
armatura che nessuno scalfisce,
allorché troppo sangue scorre
sulle strade; sui sentieri; del mondo
che appare impazzito, preda del demonio
la poesia, è la mia unica difesa!
il mio scudo, la mia ascia
armatura che nessuno scalfisce.
Allorché i tempi sono guerreschi,
le parole armi ed armarsi
hanno una erre di troppo,
la poesia, è la mia unica difesa!
il mio scudo, la mia ascia, mia arma…

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Fiammella fioca

Mia madre, fiammella fioca
come leonessa ferita
alla vita tenace, s’aggrappa
ed io, vecchio come lei
da lei, a cui assomiglio
prendo coraggio e forza,
coraggio che essa m’ha offerto
con parole dolci o piccanti,
col suo esempio sottomesso
fragile solo in apparenza
è colonna portante di vita
vita che lei, per amore mi diede,
ed io che son vecchio come lei
vorrei donarle un soffio di vita.
Siamo comete: nessuno è eterno…

cometa-lovejoy

Un anno son cento

Un anno son cento
il passo ancora più lento
le spalle non certo erculee
cagionevole la mia salute
verrà un giorno non lontano,
in cui dovrò dire un addio
a molte cose per divino fato
salvate, esse che pensavo
per sempre spacciate e perdute
distrutte in qualche macero,
rivivono invece in un borgo
abbarbicato su un colle
una corona di verde smagliante
una pace e serenità assoluta
d’altri tempi ed altra umanità:
un viaggio nel tempo…

gerfalco02

Il mio dolore tra la gente

Certe mattine serene e luminose
la gamba pesa come un monte,
urla come branco di scimmie
certe mattine, è buco nero dell’anima,
ed i pensieri sfiniti svolazzano
tra un ago ed una spilla d’oro,
conficcata nella testa confusa.

Certe notti i versi dormono cupi
lasciando terreno aperto ai lupi,
incubi perversi il corpo attraversano
sputando il loro perverso veleno,
la gamba turbata in pietra si muta,
la pietra è fragile cristallo trasparente
traspare il mio dolore tra la gente.

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I gatti sereni e beati

Questa mattina, chiusi in casa,
eravamo prigionieri in una torre
senza un filo d’elettrica energia,
perduti come palloncini in cielo
svolazzavamo nel vuoto del nulla
l’appartamento d’utilità fasulla
stringeva le suo spire su di noi,
solo i gatti felpati sereni e beati
han continuato la loro vita agiati.

Senza l’accesso alla tecnologia
ci sentiamo confusi e perduti,
web è nostro canale col mondo,
nostra voce e nostri occhi,
nostro tutto potente vincolato
alla esistenza dell’elettricità!
Quando, dopo ore, tornò la corrente
magicamente tornò la normalità
miagolarono i gatti sereni e beati…

gatto-mosca

Cuore aperto sino in fondo

 

Un buon partito da sposare
è solo questione di prospettiva,
poiché potrebbe divenire
lente acuta d’ingrandimento
d’una vita con poco costrutto,
una scelta verso un fallimento.

Un buon partito è egocentrica
visione, pensare a se stessi
irradiare la propria felicità,
sulla malinconia degli altri
sulla loro insanabile infelicità,
è un uccello che ti fa volare
mentre gli altri: a terra legati;
compiono inutili salti verso le nubi
e l’azzurro lontano e irraggiungibile.

Un buon partito è chimica complessa,
risultato d’esplosioni e fallimenti
di mille estenuanti prove di vita,
confronti sinceri a muso duro
mutue carezze a lenire le ferite,
cuore aperto sino in fondo.

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