Il continuum vermiglio
della mia travagliata vita
è il dolore fosse del corpo
o del cuore, spesso tradito
da coloro a cui m’appiglio
cercando una sicura presa
un piedistallo sicuro sostegno
al mio animo mite e gentile
dote sottovalutata e futile
ai più scaltri e pusillanimi
falsi amici falsi conoscenti
alle spalle pronti a pugnalarti
tristi figuri frustrati e incapaci
il dolore mi è fedele compagno
lente e implacabile rivelatore
dell’altrui miserabili piccolezze.
Come un re li osservo dall’alto…